Ti sveglierai prima dell’alba ad Arequipa per un trekking di due giorni nel Colca Canyon: condor sopra la testa, villaggi lungo il percorso, notte in bungalow di bambù vicino a un’oasi e relax nelle terme di Yanque prima del rientro. Preparati a faticare, gustare cibo locale e vivere momenti indimenticabili.
Qualcuno bussa alla porta, troppo presto per i miei gusti, ma così inizia il trekking nel Colca Canyon da Arequipa. Tra sonnolenza e zoppicate, infilo gli scarponi al buio e salgo su un van con altri visi assonnati. Juan, la nostra guida, distribuisce bustine di tè di coca e sorride come se fosse sveglio da ore (forse lo era davvero). Tre ore di strada fino a Chivay, mentre il cielo fuori si tinge di rosa. Colazione semplice: pane, marmellata e qualcosa di caldo da bere. Poi via, al Mirador Cruz del Cóndor. Un silenzio quasi sacro mentre tutti scrutano il baratro. E poi eccoli, due condor con le ali aperte che planano sopra di noi. Non pensavo di sentirmi così piccolo a guardarli volare sul vento invisibile.
Il cammino parte dopo pranzo e non è una passeggiata: sei ore su sentieri rocciosi, su e giù. Passiamo per piccoli paesini come Cosñirhua e Malata, dove qualche bambino saluta o una vecchietta annuisce al nostro passaggio. L’aria è secca ma ha un profumo dolce, strano da spiegare. Verso sera le gambe tremano, ma davanti a noi si apre l’oasi di Sangalle, un verde brillante in mezzo a tutto quel sasso. Palme e piscine naturali d’acqua fresca: ho lasciato lo zaino a terra e ho immerso i piedi senza pensarci. La cena è zuppa e pasta, seduti a un lungo tavolo con altri trekker (qualcuno ha provato a insegnarmi una parola in quechua, ma l’ho già dimenticata). Poi il riposo nei bungalow di bambù che scricchiolano ad ogni movimento.
La mattina dopo si parte ancora prima dell’alba, sveglia alle 5. Si risale il canyon prima che il sole diventi troppo forte. Silenzio, solo il rumore dei sassi sotto i piedi e il respiro. A Cabanaconde ci aspettano pane e tè (giuro, il pane dopo una salita così ha un altro sapore). Sulla strada del ritorno verso Arequipa ci fermiamo alle terrazze pre-incaiche: Juan ci spiega come ancora oggi si coltivano. E infine le terme di Yanque, un’ora in acqua calda che cancella polvere e dolori. Il pranzo a Chivay è semplice ma buono; ricordo una risata per una battuta sulle alpaca, anche se non ricordo più quale fosse.
Rivedo spesso quel momento al Mirador Cruz del Cóndor, il silenzio prima che i volatili apparissero, o il verde incredibile di Sangalle dopo tanto marrone. Se cerchi una gita facile da Arequipa, questo trekking non fa per te… ma se vuoi sentire ogni passo e perdere la nozione del tempo, il Colca Canyon ti resta dentro.
Serve una buona forma fisica: il primo giorno si cammina circa 6 ore su sentieri con salite e discese, il secondo giorno si risale il canyon in circa 3 ore.
Sì, durante il trekking sono inclusi pranzo e cena del primo giorno e colazione del secondo.
No, il pick-up in hotel ad Arequipa è incluso intorno alle 3:00–3:30 del mattino.
Si passa una notte in bungalow condivisi di bambù all’oasi di Sangalle, un ecolodge rustico gestito da famiglie locali.
Sì, il secondo giorno ci si ferma per circa un’ora alle terme di Yanque prima di pranzo.
Si ha una buona possibilità di vedere i condor andini volare sopra il canyon dal Mirador Cruz del Cóndor.
La cena solitamente comprende zuppa di verdure e pasta; la colazione è semplice con pane, marmellata, tè o caffè; il pranzo varia ma è tipico della cucina peruviana a Chivay.
Sì, un tour leader locale accompagna il gruppo per tutta la durata dei due giorni.
Il viaggio include il pick-up mattutino in hotel ad Arequipa, tutti i trasferimenti tra paesi e punti di partenza, il pernottamento in un ecolodge rustico a conduzione familiare all’oasi di Sangalle con letto e coperta, i pasti lungo il percorso (pranzi, cena, colazioni), l’ingresso alle terme di Yanque per un rilassante bagno dopo il trekking, e la guida esperta locale per entrambi i giorni.
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